Sono 3 gli eventi che mi hanno segnato e successivamente acceso in me la passione per la politica.
Le notizie che si susseguivano sul Maxiprocesso a Palermo, ero bambino ma in famiglia (mia madre è calabrese) se ne parlava tantissimo.
Il 9 novembre del 1989, la caduta del Muro di Berlino. Ero stato in Germania da piccolissimo da parenti immigrati, ne parlavano e non capivo. Quel giorno tutto apparve chiaro, le immagini in tv mi avevano catturato, quei ragazzi sul muro a festeggiare divennero dei simboli.
Il 23 maggio 1992, la strage di Capaci. Rientrai a casa, la televisione accesa, tutti che guardavano immagini confuse, silenzio…ricordo solo la risposta alla mia domanda: “_Che è successo?_Gianluca hanno ucciso Falcone, una tragedia, non c’è più speranza”…mentre ricordo, non riesco a non piangere.
Da quell’attentato la voglia di capire, di sapere perché? E allora, pur solo un ragazzino, la mia TV era in gran parte occupata dai dibattiti politici, guidati dal mitico Gianfranco Funari.
È stato in uno di quei dibattiti in cui ho sentito per la prima volta parlare di Destra, e sentire rappresentati tutti quei valori che si stavano radicando in me.
La svolta sempre a scuola, galeotto fu un mio nuovo compagno di banco in seconda superiore, bocciato, romano! Anno 1993, dopo qualche mese ci mettemmo a parlare di politica, lui mi guardòe mi disse “aho ma te sei iscritto al Fronte?”, “No” gli dissi, “non so neanche cos’è”; fece una pausa “Ti ci porto io, se ne annamo a iscrive tutte e due”. Mi fidai, feci bene.
Mi iscrissi tra il ’93 e il ’94, non al MSI, era già MSI-DN e da lì a poco saremmo diventati Alleanza Nazionale. La cosa non mi toccava molto, ero nuovo. Ma soprattutto ero attratto da tutto il fermento che vivevo nel movimento giovanile. Dibattiti, manifestazioni, scontri, incontri e tanto, tanto, tanto confronto. Confronto anche con il partito (eravamo due entità separate statutariamente). Devo ringraziare per tutto quello che sono, molte persone provenienti dal MSI, una su tutte, Vincenzo Bellini, mio padre politico.
Nel 1996 diventai presidente Provinciale del nuovo movimento giovanile, Azione Giovani.
Con tutto il movimento accettammo la sfida di candidarsi al comune di Prato. Corremmo e passai, eletto tra le fila di Alleanza Nazionale.
Nel 1999 diventai consigliere comunale e membro della commissione cultura e politiche sociali. Sono stati 5 anni stupendi, in mezzo a colossi della sinistra pratese, dai quali non mi sono mai fatto intimorire. Mi sono sempre occupato di vicende legate ai più “deboli”, alle ingiustizie. E ovviamente di politiche giovanili. Con il movimento giovanile portavamo in città molte battaglie.
Due su tutte: una quella contro il ghetto che stava nascendo in via pistoiese. Noi siamo quelli che istituirono la Dogana in Chinatown e distribuivamo passaporti agli italiani per entrare in via pistoiese. L’altra a difesa dei valori Nazionali messi in dubbio dall’allora Lega secessionista.
Nel 2003 vengo scelto dal movimento giovanile Toscano come Coordinatore Regionale, ruolo che ho portato avanti con grande passione. E’ in queste esperienze che si fortificano le amicizie con tutti quei ragazzi che oggi sono uomini nelle istituzioni Locali, Regionali, Nazionali e da poco anche in Europa. Lascio il ruolo nel 2009, in contrasto con la fusione a freddo che si sarebbe consumata da li a poco in Giovane Italia (PDL).
Nel 2004 sempre per Alleanza Nazionale mi ripresentai in consiglio comunale, venni eletto per la seconda volta. Fino al 2009 ho ricoperto la carica di membro della commissione Bilancio del Comune di Prato.
Nel 2009 in un clima politico interno moto confuso, accetto di candidarmi per la terza volta, ma nel PDL. Questa volta però, il sogno, vinciamo! Con Roberto Cenni sfondiamo il muro dei 44000 elettori e prima volta nella storia, prendiamo la città.
Dal 2009 al 2013 ricopro la carica di Presidente della Commissione Affari Istituzionali del Comune di Prato. Lo ammetto non è stato facile, non eravamo evidentemente pronti a dare continuità a quella vittoria, ma soprattutto non esisteva nel cdx un sistema di partiti sufficientemente strutturato, capace di sostenere e rendere organica un’azione di governo. Il PDL, nato nel marzo 2009, dissolto a novembre 2013. Io ho fatto l’errore di uscirne 6 mesi prima fondando un gruppo “Indipendenti per Prato”, e in termini politici l’ho sicuramente pagata.
Ma la passione per la politica, anche se sopita, rimane. Sono rimasto in contatto con tutti i miei amici e, quando ho potuto, li ho aiutati nelle loro nuove avventure, sparsi tra liste civiche e Fratelli Di Italia. E cosi, nell’ordine ho goduto della vittoria di Alessandro Tomasi a Pistoia, di Michele Conti a Pisa, dell’elezione in consiglio Regionale di Diego Petrucci e Vittorio Fantozzi, dell’elezione in Parlamento di Francesco Michelotti e Alessandro Amorese, e per ultimo di Francesco Torselli al parlamento Europeo. Tutti provenienti da quel movimento giovanile di cui ero stato coordinatore.
Oggi con loro ci accingiamo a chiudere un cerchio, una marcia iniziata nel 1996 quando nessuno credeva in noi, cantavamo il Domani appartiene a Noi. Abbiamo avuto la forza di crederci, adesso manca l’ultimo passo. Sappiamo che il portatore dell’anello è uno, ma è la Compagnia che rende possibile l’impresa. Vincere la Regione Toscana!