In questi giorni Milano ospita la 41ª edizione di Milano Unica, la più importante fiera italiana del tessile di alta gamma. È un appuntamento che racconta il meglio del nostro saper fare, della nostra creatività, della nostra industria. E ancora una volta, gli stand più ammirati e riconosciuti parlano con accento pratese.
Aziende storiche, brand innovativi, imprenditori appassionati e capaci: Prato si presenta a Milano con la forza di chi, da generazioni, lavora ogni giorno per costruire bellezza. I nostri tessuti, i nostri filati, la nostra visione sostenibile del futuro industriale prendono forma nei padiglioni della fiera, tra collezioni che raccontano stile, ricerca, identità.
Questa è Prato. Non solo quella che finisce, suo malgrado, sulle prime pagine per vicende giudiziarie che amareggiano e preoccupano tutti noi. Ma anche – e soprattutto – quella che resiste, che lavora in silenzio, che crede ancora nel merito, nella competenza, nell’onestà. La città operosa, la provincia generosa, le persone che ogni mattina alzano la saracinesca o varcano la soglia di un capannone per creare valore vero.
In un momento delicato come questo, serve uno sguardo lungo. Serve una visione nuova. Serve credere che Prato può essere esempio – non solo nel tessile – di rigenerazione civile, economica e culturale.
Le fiere come Milano Unica ci ricordano che siamo ancora capaci di sorprendere il mondo. Ora dobbiamo dimostrarlo anche a noi stessi. Con coraggio, con trasparenza, con una politica che torni a servire i cittadini e non sé stessa.
Ripartiamo anche da qui. Dal lavoro buono, dalla bellezza dei nostri prodotti, dalla serietà della nostra gente. Prato ha tutto per rialzarsi. E io sarò accanto a chi vuole farlo sul serio.